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Alla debita distanza

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L'accordarsi piano

dell'orchestra di giunchi al vento

l'appannarsi del vetro

mi rendono quieto o mansueto?

Povera bestia da retrobottega.

Conosco l'attesa.

Conosco il sapore di un bacio mai dato

per questo mi trascuro, mi concedo tregue.

Assaporo il gusto di una sigaretta alla finestra.

Con la vita che scorre, tutta d'un fiato

alla debita distanza.

Eppure ricordo ancora

quanta forza riusciva a darmi

averti al mio fianco

sapendo del bene

una dolce adesione 

senza conflitti.

Un tempo trascorso

correndo in discesa non torna dal bivio.

Dove scegliesti

un destino lontano dal mio.

 Adielle - 25/08/2021 14:02:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Grazie Elisa, un abbraccio.

 Elisa Mazzieri - 25/08/2021 03:55:00 [ leggi altri commenti di Elisa Mazzieri » ]


Un disfarsi che dà forza dai primi versi, non a caso sono i giunchi.
Darsi quiete o tregua, vista appannata ma udito e olfatto superbi.
Come una "cecità selettiva".
Chi conosce l’attesa sa del tempo corso via e delle strade che non si ripetono. Forte è chi sa esporsi nel retrobottega che - a mio avviso - appare qui, come un ritiro cosciente.
E anche in questa, mi ricordi il buon Faber "...nella pietà che non cede al rancore, madre ho imparato l’amore...".
Ma, forse anche questa mia lettura è troppo intima.
Comunque e come sempre: grazie.

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